‘Vi dico la mia’ di Francesco Perrone

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“Un viaggio attraverso le complesse sfaccettature della nostra esistenza, offrendo riflessioni che ci porteranno a esaminare le domande più profonde sulla nostra umanità.”

Le domande sulla natura umana ci hanno accompagnati fin dai tempi più antichi. Le teorie sulle capacità cognitive e sull’intelligenza emotiva dell’uomo sono state al centro di numerosi dibattiti che hanno toccato diverse discipline: dalla filosofia alla matematica, passando per la logica e la psicologia fino ad arrivare alle neuroscienze.

A partire dal dualismo cartesiano, che vedeva l’uomo formato da due parti, res cogitans e res extensa, e che metteva in dubbio la stessa natura umana, fino alle macchine di Turing, dotate, secondo il matematico, di capacità di pensiero, il dibattito ontologico è stato una costante della nostra esistenza, tanto da portare alla formulazione di differenti correnti scientifiche quali materialismo, funzionalismo e connessionismo e alla nascita dell’Intelligenza Artificiale, su cui ancora oggi ci si interroga da un punto di vista etico e morale.

Vi dico la mia, di Francesco Perrone, edito da Il Giardino della Cultura e contenuto nella collana Voci dal cuore, si inserisce all’interno del dibattito sulla natura umana, pone al centro del proprio discorso delle domande sull’essenza stessa dell’homo sapiens sapiens: il nostro comportamento è governato da istinti naturali o culturali? È una forma di automatismo a guidarci meccanicamente oppure i nostri comportamenti sono intenzionali? Cosa ci differenzia dagli altri esseri viventi o addirittura dai computer? Un’anima? Un’intelligenza emotiva più sviluppata? Una creatività capace di esplodere nell’arte, nella musica, nella poesia? E più in generale chi siamo e qual è il senso della nostra esistenza?

In una sorta di flusso di coscienza che ha trovato la propria scintilla con la pandemia da Coronavirus che ci ha tolto ogni certezza, l’autore abbraccia numerosi argomenti (etica, morale, religione, istinto di sopravvivenza, evoluzione e tanti altri ancora) non per forza tentando la ricerca della verità assoluta o trovando delle risposte univoche, ma riflettendo e facendoci riflettere sulle domande esistenziali più antiche del mondo.

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