Sette amiche e una casa per la Vita: Nadia Capellini ha immortalato questa storia nel suo libro

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In un mondo dove il concetto di comunità si sta lentamente dissolvendo, emergono storie che ci riconnettono ai valori della condivisione e della solidarietà. A 70 chilometri da Guangzhou, sette amiche cinesi hanno realizzato un sogno condiviso da molti: vivere insieme il resto della vita, circondate da affetto e complicità. Con un investimento di oltre 500.000 euro, hanno trasformato una modesta costruzione in mattoni rossi in una villa di 700 metri quadrati, un rifugio di pace e condivisione. Ogni dettaglio della casa, dalle pareti di vetro alla cucina tradizionale, riflette la loro amicizia, così come l’organizzazione della vita quotidiana, dove ognuna contribuisce alla comunità con le proprie abilità.


Sorprendentemente, questa storia, diventata virale, è raccontata da Nadia Capellini nel libro Una Scrittrice Non Ha Età (2023). Nel romanzo, ambientato in un borgo della Romagna, sei donne ultrasettantenni decidono di vivere insieme in un casale ristrutturato, ribattezzato “Rapa Rossa, Ostello della Senescenza”. Anche loro sfidano i pregiudizi legati all’età, trasformando la convivenza in un’esperienza di rinascita e crescita personale.
Le storie delle sette amiche cinesi e delle protagoniste del Rapa Rossa celebrano l’amicizia come fondamento per un futuro condiviso, opponendosi alla solitudine e all’isolamento. Capellini intreccia abilmente le vicende delle sue protagoniste con i racconti che esse stesse scrivono, creando una narrazione coinvolgente. Figure come Virginia, guida carismatica delle compagne, emergono come eroine moderne, dimostrando che la vecchiaia può essere una stagione di nuove avventure, non di declino.
Queste storie ci ricordano che, con la giusta compagnia e un po’ di intraprendenza, ogni giorno può essere l’inizio di una nuova avventura.

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